Le droghe più diffuse
La dipendenza da stupefacenti è una patologia con un importante impatto socio-sanitario, con conseguenze dirette e indirette oltre che sulla persona e la sua famiglia, anche sull’ordine pubblico e sulla spesa sanitaria e sociale e, in quanto tale, oggetto di interventi generici e specifici dello Stato.
Le fasce di popolazione più vulnerabili al problema sono i giovani adolescenti. Inoltre, al fenomeno si accompagnano ad altre forme di dipendenza come l’alcol, il web, il mangiare compulsivo, il sesso compulsivo e il gioco d’azzardo patologico (GAP), fenomeno più in espansione.

Dove
Le regioni nelle quali sono stati sequestrati i maggiori quantitativi di marijuana sono Puglia, Sicilia, Sardegna, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Toscana, Calabria e Abruzzo.
La regione Lazio, con un totale di 5.536 soggetti coinvolti nel traffico di stupefacenti, emerge come valore assoluto rispetto alle altre. I valori più bassi in Valle d’Aosta, Molise e Basilicata.
Dati statistici sulle sostanze
I consumatori di droghe sintetiche appartengono per il 26,17% alla fascia di età maggiore ai 40 anni, il 17,62% a quella compresa tra i 30 e i 34 anni e il 16,58% a quella compresa tra i 25 e i 29 anni. I più giovani rappresentano il 3,89% del totale dei denunciati per queste sostanze a livello nazionale.
Incide sul trend dei consumi, anche il fenomeno del narcotraffico sul web che avviene su due differenti teatri virtuali: l’open web, internet indicizzato dai più comuni motori di ricerca utilizzato per un 4% e il deep web, la rete anonima raggiungibile solo attraverso determinati software per il restante 96%.
La maggior parte dei siti rilevati è ubicata in server allocati in Olanda, Cina e Stati Uniti, prevalentemente gestiti, specialmente nei Paesi Bassi, dai cosiddetti smart shops.
Nel complesso delle sostanze stupefacenti sequestrate, la cocaina fa registrare un +127% in 12 mesi, segno inequivocabile di un consumo ormai dilagante. E ancora: per il terzo anno consecutivo aumentano le morti per overdose, +11% rispetto al 2018, quasi la metà causata dall’eroina.
L’ altro trend che preoccupa al pari o forse più degli altri è la continua diffusione di droghe sintetiche e il proliferare delle nuove sostanze psicoattive. È quanto emerge dalla Relazione annuale 2020 della Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa), che traccia l’andamento del narcotraffico in Italia e, di conseguenza, descrive il consumo di sostanze illecite da parte degli italiani.
+11% rispetto al 2018
Un’altra tendenza che preoccupa non poco gli inquirenti è quella relativa all’aumento dei morti per overdose: per il terzo anno consecutivo c’è un segno più. Nel 2019 c’è stato un ulteriore incremento pari a 37 unità, per un totale di 373 vittime, vale a dire l’11.01% in più rispetto al 2018.
In oltre la metà dei casi, la causa del decesso è da attribuire al consumo di oppiacei (169 casi all’eroina, 16 al metadone, uno al fentanil e uno alla morfina).
La cocaina, la cui diffusione rappresenta “un fenomeno in netta e vertiginosa crescita”, rappresenta “sempre di più il principale business dei maggiori sodalizi criminali nazionali e internazionali”.
“Si tratta in prevalenza – è scritto nella relazione – di manovalanza extracomunitaria, per gran parte di provenienza marocchina, albanese, nigeriana, gambiana, tunisina e senegalese” addetta alla distribuzione della droga nelle piazze di spaccio italiane.
“Per il secondo anno consecutivo una specifica sottolineatura è da riservare al numero di minorenni – si legge nella relazione – italiani e stranieri, coinvolti nelle operazioni di cessione dei derivati della cannabis (hashish e marijuana)”.
In modo sintetico, le quattro tabelle tossicologiche comprendono:
(ultimo aggiornamento Decreto 13 ottobre 2020)
- Oppio e derivati oppiacei (morfina, eroina, metadone ecc.)
- Foglie di Coca e derivati
- Amfetamina e derivati amfetaminici (ecstasy e designer drugs)
- Allucinogeni (dietilammide dell’acido lisergico – LSD, mescalina, psilocibina, fenciclidina, ketamina ecc.)
(ultimo aggiornamento Legge 16 maggio 2014, n. 79)
- Cannabis
- Barbiturici
- Benzodiazepine
I determinanti dell’uso di sostanze sono principalmente di due tipi:
- determinanti ambientali sociali: livello di istruzione, reddito, lavoro, situazione familiare ecc. Tali determinanti innescano condizioni di disagio predisponenti al passaggio dall’uso alla dipendenza da sostanze.
- determinanti individuali: conoscenze sul rischio associato alle sostanze e alla sua percezione, capacità di gestione dello stress e le emozioni, capacità.
La prevenzione gioca un ruolo essenziale nell’arginare il fenomeno della dipendenza da sostanze d’abuso e delle dipendenze comportamentali (GAP, sex addiction, binge eating, internet addiction, shopping compulsivo, etc.). Pertanto è essenziale definire strategie integrate focalizzate sia sulla potenzialità delle capacità personali (ad esempio competenze socio-emotive e relazionali) sia su azioni di conferma e di rinforzo dell’ambiente di vita attraverso i metodi “life skills education” e “peer education”.
Macro obiettivo: prevenire le dipendenze
- Percezione del rischio e informazione
- Stili di vita
- Empowerment/competenze di individui e operatori
- Strategie integrate e interistituzionali (es. Scuola, Sanità) per valorizzare/promuovere (in ambito scolastico ed extrascolastico) le capacità personali dei giovani, in termini di autostima, auto efficacia, resilienza
- Strategie intersettoriali per prevenire e ridurre il disagio (sociale, familiare)
Aumentare la percezione del rischio e l’empowerment degli individui
Secondo l’OMS “sono sostanze stupefacenti quelle di origine vegetale o sintetica che agendo sul sistema nervoso centrale provocano stati di dipendenza fisica e/o psichica, dando luogo in alcuni casi ad effetti di tolleranza (bisogno di incrementare le dosi con l’avanzare dell’abuso) ed in altri casi a dipendenza a doppio filo e cioè dipendenza dello stesso soggetto da più droghe”.
Droghe comuni e loro principi attivi
Una sostanza psicotropa (o psicoattiva) è una sostanza chimica farmacologicamente attiva, capace di modificare lo stato psico-fisico di un soggetto: la sua attenzione, la percezione, l’umore e i comportamenti. In base all’attività che determinano a livello del sistema nervoso centrale si classificano in:
- Psicolettici: sostanze sedative sul SNC
- Ipnotici: usati per indurre il sonno (es. barbiturici)
- Tranquillizzanti minori o ansiolitici: attività sedativa, anticonvulsivante e miorilassante (es. benzodiazepine)
- Tranquillizzanti maggiori o neurolettici: attività sedativa e antipsicotica (es. fenotiazine, butirrofenoni, benzamidi, derivati del tioxantene, alcaloidi della Rauwolfia)
- Regolatori dell’umore: azione sui disturbi di tipo affettivo (es. carbonato di litio)
- Psicoanalettici: sostanze che elevano il tono psichico
- Stimolanti dell’umore o antidepressivi: ad es. gli inibitori delle Mono-Ammino-Ossidasi (I-MAO) e gli antidepressivi triciclici o eterociclici
- Stimolanti della vigilanza: ad es. anfetamine e caffeina
- Psicodislettici: sostanze che alterano il tono psichico
- Narcotici: oppiacei, etanolo e solventi
- Stimolanti: cocaina, anfetaminici
- Allucinogeni: LSD, mescalina, psilocibina, DMT
- Dissociativi: ketamina, gas esilarante, destrometorfano
è ottenuto dal “papaver sonniferum”, pianta erbacea alta circa 1 metro con foglie ondulate di colorazione verde intenso con fiori rosa, bianchi o purpurei. Esistono molte varietà di oppio (a seconda della percentuale di “morfina” contenuta) in commercio. Generalmente si presenta come una massa bruna che si rammollisce tra le dita ed esposta all’aria annerisce. Ha odore acre, forte, caratteristico ed è di sapore amaro. Viene solitamente confezionato in flaconi contenenti polvere di oppio oppure in “pani” di peso variabile tra 250 gr. ed 1 Kg., di forma irregolare, spesso avvolti in contenitori di tela grezza, plastica, carta oleata, etc. Può essere mangiato (oppiofagia) o più comunemente fumato (oppiomania). In piccole dosi si ha un eccitamento dei centri nervosi che provocano uno stato di serenità, benessere, euforia cui, poi, segue uno stato di depressione, sonnolenza e possibili disturbi all’apparato digerente ed alla circolazione. L’abuso provoca tossicomania con forte deperimento ed elevata dipendenza fisica.
si ottiene dalla trasformazione chimica della morfina. Si presenta come polvere bianca o marrone, spesso granulare, amara, molto solubile in acqua, con odore di acido. L’assunzione può avvenire iniettandola in vena o può anche essere fumata o inalata. Gli effetti durano circa 3-6 ore e sono di natura deprimente e calmante. Proteggono il consumatore dall’ansia, dalla paura, dal disagio psichico e riducono il desiderio di cibo, di sesso, dando sonnolenza. L’eroina produce effetti varianti, tra un assuntore e l’altro, ma sempre caratterizzati da alternanza di stati euforici e depressivi, forte eccitazione e passività, annullamento del dolore, sensazioni di calore e rallentamento delle pulsazioni e della respirazione. Segni dell’intossicazione sono pupille dilatate, incoordinazione motoria, sudorazione, tremori, rigidità muscolare, ipotermia. L’uso abituale dell’eroina porta ad apatia, trascuratezza, scarsa alimentazione e mancanza d’igiene. Il fenomeno dell’assuefazione è rapido, la dipendenza fisica e psichica fortissima. La “sindrome di astinenza”, particolarmente dolorosa, predispone il tossicomane ad atti inconsulti e violenti.
Nuove droghe e loro principi attivi
Si usa anche la definizione di “droghe zombie” per indicare quelle nuove sostanze psicoattive (oppiacei, stimolanti, depressive…) che provocano in chi le assume degli effetti che li rendono simili, appunto, a zombie. Il loro consumo è sempre più diffuso anche in Italia.
Ecco alcune delle più note, in base agli effetti specifici che provocano nei consumatori:
Nasce in Russia, dove ha ucciso migliaia di ragazzi, diventando una vera e propria emergenza sociale. In Italia non è ancora molto diffusa, tuttavia il suo consumo è in crescita.Fa parte della famiglia degli oppiacei ed è una droga che ha un costo bassissimo (2 o 3 euro per dose) poiché è composta da codeina, un analgesico facilmente reperibile, a cui si aggiungono benzina, olio, iodio e detersivi, creando così una miscela esplosiva. In Russia il suo consumo ha raggiunto livelli considerevoli anche perché il Krokodil si può preparare in casa. Già dalla prima assunzione causa danni al fegato, al cervello e al sistema nervoso centrale. Uno degli effetti caratteristici di questa droga è la formazione di ulcere cutanee che rende la pelle somigliante a quella di un coccodrillo (da qui il nome).Tra gli altri effetti ricordiamo:
- Aggressività che può generare atti di cannibalismo;
- Danneggiamento degli organi interni;
- Cancrena dei tessuti molli danneggiati;
L’aspettativa di vita, per chi ne fa uso, è davvero breve: di solito tre anni. Purtroppo, questa terribile droga ha iniziato a diffondersi anche nel nostro paese e nel 2016 è avvenuto il primo decesso per overdose di questa sostanza.
Nota come “la droga degli zombie”, è spacciata sotto forma di polvere o compresse. Vi sono stati numerosi casi di cronaca che hanno visto come protagonista questa sostanza, poiché tra i suoi effetti collaterali vi sono:
- Aggressività;
- Allucinazioni;
- Atti di autolesionismo.
Questa micidiale sostanza si può trovare facilmente su Internet, e il suo costo è molto basso poiché è ricavato dai sali da bagno. Può variare in composizione sia per sperimentare sensazioni diverse sia per evitare i controlli.
Ha conquistato soprattutto il mercato sudamericano e si tratta di un allucinogeno molto potente, chiamata anche “droga della libellula”, tra i suoi effetti vi sono:
- Tachicardia;
- Allucinazioni;
- Psicosi.
Deve il suo nome al fatto che la sua struttura chimica ricorda, per via delle sue composizioni, una farfalla in volo. Fa parte delle feniletilamine, e si caratterizza per il fatto che i suoi effetti possono durare per più giorni dopo l’assunzione.
Deve il suo nome al fatto che la sua struttura chimica ricorda, per via delle sue composizioni, una farfalla in volo. Fa parte delle feniletilamine, e si caratterizza per il fatto che i suoi effetti possono durare per più giorni dopo l’assunzione.
Si tratta di uno stimolante con effetti simili a quelli della cocaina, che in Italia non è ancora popolare come il Krokodil, ma che si sta diffondendo, provocando importanti effetti fisici e mentali che provoca su chi ne fa uso.
Quando entra in circolazione nel corpo, stimola la produzione di grandi quantità di dopamina, un neurotrasmettitore che aiuta a regolare lo stimolo del senso di piacere. Le persone che assumono tale droga presentano:
- Euforia;
- Paranoia;
- Allucinazioni;
- Aggressività;
- Tachicardia.
Una volta scomparso il senso di euforia, arriva il momento di “down” caratterizzato da stanchezza e depressione. Per ovviare a questi sintomi il consumatore è così indotto ad assumere altre dosi, finché non sopraggiunge la dipendenza fisica e mentale. La flakka si presenta sotto forma di sali maleodoranti che possono essere ingeriti, sniffati, iniettati endovena o addirittura possono essere vaporizzati all’interno della sigaretta elettronica.
Detta anche “droga dello stupro”, la sua versione più micidiale è il GHB, una sostanza che passa inosservata poiché insapore e inodore. A causa di queste sue caratteristiche viene abitualmente utilizzata con l’intento di compiere violenza sessuale: di solito, infatti, viene disciolta nella bevanda alcolica della vittima. Tra i suoi effetti vi sono:
- Capogiro;
- Nausea;
- Malessere generale.
Comunità di recupero
Le comunità di recupero sanno che alla base del ricorso all’uso di sostanze c’è la mancanza di consapevolezza, e di quanto può essere meraviglioso amarsi ed accettarsi per ciò che si è, senza la necessità di rifugiarsi in un qualcosa che vada ad alterare la propria natura. E’ importante completare il percorso biennale presso di loro, però, per un recupero definitivo.
Perchè?
Aumenta il disagio, aumentano gli studenti hikikomori ragazzi che si isolano dalla realtà fino ad aver paura di viverla, oppure la ritengono talmente insignificante da ritrarsene completamente. Hanno un mix esplosivo di disinteresse e noia: non hanno voglia di far niente perché niente ha significato, qualsiasi iniziativa sanno già che finirà male, vivono uno stato di passività legato a un’emarginazione interiore
Sbagliando si impara
Se il mondo ha perso significato la colpa non è dei ragazzi. E’ dei valori che veicola una società improntata sull’avere più che sull’essere. E’ di una famiglia disgregata e di una scuola impreparata. E’ dei messaggi mediatici e pubblicitari che idolatrano l’apparenza. E’ di un vuoto normativo che ne riflette uno morale. Vuoto ben percepito – e subìto – dai più giovani che disimparano subito l’innato rispetto di sé e imparano altrettanto presto a mercificare sé stessi e i rapporti affettivi. Come hanno imparato da una cultura disumanizzante, consumistica e inconsistente.


Riferimenti bibliografici
- http://www.carabinieri.it/cittadino/consigli/tematici/questioni-di-vita/tossicodipendenza-da-sostanze-stupefacenti/le-principali-droghe
- https://www.emcdda.europa.eu
- https://wdr.unodc.org/wdr2019/
- http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=3729&area=sostanzeStupefacenti&menu=vuoto
- https://silvanomonarca.files.wordpress.com/2015/04/droga-e-prevenzione.pdf