Le droghe più diffuse

La dipendenza da stupefacenti è una patologia con un importante impatto socio-sanitario, con conseguenze dirette e indirette oltre che sulla persona e la sua famiglia, anche sull’ordine pubblico e sulla spesa sanitaria e sociale e, in quanto tale, oggetto di interventi generici e specifici dello Stato.

Le fasce di popolazione più vulnerabili al problema sono i giovani adolescenti. Inoltre, al fenomeno si accompagnano ad altre forme di dipendenza come l’alcol, il web, il mangiare compulsivo, il sesso compulsivo e il gioco d’azzardo patologico (GAP), fenomeno più in espansione.

L’Emcdda (“Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze”, agenzia dell’Unione Europea) ha recentemente pubblicato lo European Drug Report 2019, che contiene dati e statistiche sul consumo di stupefacenti nei 28 Paesi Ue, più Norvegia e Turchia.

Dove

Le regioni nelle quali sono stati sequestrati i maggiori quantitativi di marijuana sono Puglia, Sicilia, Sardegna, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Toscana, Calabria e Abruzzo.
La regione Lazio, con un totale di 5.536 soggetti coinvolti nel traffico di stupefacenti, emerge come valore assoluto rispetto alle altre. I valori più bassi in Valle d’Aosta, Molise e Basilicata. 

Dati statistici sulle sostanze

I consumatori di droghe sintetiche appartengono per il 26,17% alla fascia di età maggiore ai 40 anni, il 17,62% a quella compresa tra i 30 e i 34 anni e il 16,58% a quella compresa tra i 25 e i 29 anni. I più giovani rappresentano il 3,89% del totale dei denunciati per queste sostanze a livello nazionale.

Incide sul trend dei consumi, anche il fenomeno del narcotraffico sul web che avviene su due differenti teatri virtuali: l’open web, internet indicizzato dai più comuni motori di ricerca utilizzato per un 4% e il deep web, la rete anonima raggiungibile solo attraverso determinati software per il restante 96%.

La maggior parte dei siti rilevati è ubicata in server allocati in Olanda, Cina e Stati Uniti, prevalentemente gestiti, specialmente nei Paesi Bassi, dai cosiddetti smart shops.

Nel complesso delle sostanze stupefacenti sequestrate, la cocaina fa registrare un +127% in 12 mesi, segno inequivocabile di un consumo ormai dilagante. E ancora: per il terzo anno consecutivo aumentano le morti per overdose, +11% rispetto al 2018, quasi la metà causata dall’eroina.

L’ altro trend che preoccupa al pari o forse più degli altri è la continua diffusione di droghe sintetiche e il proliferare delle nuove sostanze psicoattive. È quanto emerge dalla Relazione annuale 2020 della Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa), che traccia l’andamento del narcotraffico in Italia e, di conseguenza, descrive il consumo di sostanze illecite da parte degli italiani.

+11% rispetto al 2018

Un’altra tendenza che preoccupa non poco gli inquirenti è quella relativa all’aumento dei morti per overdose: per il terzo anno consecutivo c’è un segno più. Nel 2019 c’è stato un ulteriore incremento pari a 37 unità, per un totale di 373 vittime, vale a dire l’11.01% in più rispetto al 2018.

In oltre la metà dei casi, la causa del decesso è da attribuire al consumo di oppiacei (169 casi all’eroina, 16 al metadone, uno al fentanil e uno alla morfina). 

La cocaina, la cui diffusione rappresenta “un fenomeno in netta e vertiginosa crescita”, rappresenta “sempre di più il principale business dei maggiori sodalizi criminali nazionali e internazionali”. 

“Si tratta in prevalenza – è scritto nella relazione – di manovalanza extracomunitaria, per gran parte di provenienza marocchina, albanese, nigeriana, gambiana, tunisina e senegalese” addetta alla distribuzione della droga nelle piazze di spaccio italiane.

“Per il secondo anno consecutivo una specifica sottolineatura è da riservare al numero di minorenni – si legge nella relazione – italiani e stranieri, coinvolti nelle operazioni di cessione dei derivati della cannabis (hashish e marijuana)”.

In modo sintetico, le quattro tabelle tossicologiche comprendono:

I determinanti dell’uso di sostanze sono principalmente di due tipi:

  • determinanti ambientali sociali: livello di istruzione, reddito, lavoro, situazione familiare ecc. Tali determinanti innescano condizioni di disagio predisponenti al passaggio dall’uso alla dipendenza da sostanze.
  • determinanti individuali: conoscenze sul rischio associato alle sostanze e alla sua percezione, capacità di gestione dello stress e le emozioni, capacità.

La prevenzione gioca un ruolo essenziale nell’arginare il fenomeno della dipendenza da sostanze d’abuso e delle dipendenze comportamentali (GAP, sex addiction, binge eating, internet addiction, shopping compulsivo, etc.). Pertanto è essenziale definire strategie integrate focalizzate sia sulla potenzialità delle capacità personali (ad esempio competenze socio-emotive e relazionali) sia su azioni di conferma e di rinforzo dell’ambiente di vita attraverso i metodi “life skills education” e “peer education”.

Macro obiettivo: prevenire le dipendenze

Secondo l’OMS “sono sostanze stupefacenti quelle di origine vegetale o sintetica che agendo sul sistema nervoso centrale provocano stati di dipendenza fisica e/o psichica, dando luogo in alcuni casi ad effetti di tolleranza (bisogno di incrementare le dosi con l’avanzare dell’abuso) ed in altri casi a dipendenza a doppio filo e cioè dipendenza dello stesso soggetto da più droghe”.

Droghe comuni e loro principi attivi

Una sostanza psicotropa (o psicoattiva) è una sostanza chimica farmacologicamente attiva, capace di modificare lo stato psico-fisico di un soggetto: la sua attenzione, la percezione, l’umore e i comportamenti.  In base all’attività che determinano a livello del sistema nervoso centrale si classificano in:

  • Psicolettici: sostanze sedative sul SNC
  • Ipnotici: usati per indurre il sonno (es. barbiturici)
  • Tranquillizzanti minori o ansiolitici: attività sedativa, anticonvulsivante e miorilassante (es. benzodiazepine)
  • Tranquillizzanti maggiori o neurolettici: attività sedativa e antipsicotica (es. fenotiazine, butirrofenoni, benzamidi, derivati del tioxantene, alcaloidi della Rauwolfia)
  • Regolatori dell’umore: azione sui disturbi di tipo affettivo (es. carbonato di litio)
  • Psicoanalettici: sostanze che elevano il tono psichico
  • Stimolanti dell’umore o antidepressivi: ad es. gli inibitori delle Mono-Ammino-Ossidasi (I-MAO) e gli antidepressivi triciclici o eterociclici
  • Stimolanti della vigilanza: ad es. anfetamine e caffeina
  • Psicodislettici: sostanze che alterano il tono psichico
  • Narcotici: oppiacei, etanolo e solventi
  • Stimolanti: cocaina, anfetaminici
  • Allucinogeni: LSD, mescalina, psilocibina, DMT
  • Dissociativi: ketamina, gas esilarante, destrometorfano

è ottenuto dal “papaver sonniferum”, pianta erbacea alta circa 1 metro con foglie ondulate di colorazione verde intenso con fiori rosa, bianchi o purpurei. Esistono molte varietà di oppio (a seconda della percentuale di “morfina” contenuta) in commercio. Generalmente si presenta come una massa bruna che si rammollisce tra le dita ed esposta all’aria annerisce. Ha odore acre, forte, caratteristico ed è di sapore amaro. Viene solitamente confezionato in flaconi contenenti polvere di oppio oppure in “pani” di peso variabile tra 250 gr. ed 1 Kg., di forma irregolare, spesso avvolti in contenitori di tela grezza, plastica, carta oleata, etc. Può essere mangiato (oppiofagia) o più comunemente fumato (oppiomania). In piccole dosi si ha un eccitamento dei centri nervosi che provocano uno stato di serenità, benessere, euforia cui, poi, segue uno stato di depressione, sonnolenza e possibili disturbi all’apparato digerente ed alla circolazione. L’abuso provoca tossicomania con forte deperimento ed elevata dipendenza fisica.

è uno stupefacente morfinosimile, impiegato da anni nella terapia di mantenimento dei tossicomani da “Eroina”. Ultimamente il Consiglio Superiore della Sanità ha comunque ribadito che il metadone è uno stupefacente di media tossicità, in grado di indurre uno stato di specifica tossicodipendenza. Quindi il ricorso terapeutico, allo scopo di mitigare la sindrome di astinenza da morfinici, deve essere sempre praticato in idonei ambienti di ricovero, cura o assistenza medica, autorizzati dalle Autorità sanitarie, valutate le possibili limitazioni e controindicazioni. Il metadone è una polvere cristallina bianca, amara, solubile in acqua. Può essere assunto per via orale od anche per iniezione intramuscolare o sottocutanea. Gli effetti sono quelli di potente analgesico (più efficace in tal senso anche della stessa morfina) con una sintomatologia secondaria caratterizzata da sonnolenza, stordimento, sudore, vertigini, pruriti, vomito, etc.
è un composto stupefacente recente che si ottiene aggiungendo alla cocaina in polvere bicarbonato di sodio ed acqua. E’ spacciato sottoforma di cristalli di crack in fiale trasparenti che somigliano a capsule di vitamine, di volume variabile. La sostanza di aspetto granulare e di colore biancastro tende ad ingiallire con una elevata esposizione all’aria. Viene fumato in pipa con l’eventuale aggiunta di tabacco e/o marijuana. Gli effetti immediati sono uno stato di euforia con alternanti sensazioni di depressione e delusione. A differenza dalla cocaina, ha la pericolosa caratteristica di provocare in tempi brevi grave dipendenza fisica e psichica.
costituisce il principio attivo della prima pianta “magica” studiata scientificamente all’inizio del secolo, il cosiddetto “peyotl o peyote” messicano. La mescalina è una polvere più o meno bianca, virante sul marrone, solubile in acqua. Sul mercato clandestino può trovarsi sottoforma di capsule, compresse o “bottoni” secchi, cioè boccioli essiccati del cactus. La droga può essere fumata (mista a tabacco o marijuana), ingerita o mangiata, masticandola lentamente. Gli effetti sono di tipo allucinatorio, con eccitazione, insonnia, sensazioni di onnipotenza, logorrea, etc. Questa sostanza dà solo dipendenza psichica e quindi non provoca “sindrome da astinenza”.
è ricavata dalle infiorescenze e dalle foglie della pianta della “cannabis indica” mischiate assieme. Appare come una mistura somigliante vagamente al tabacco od all’origano, di colorazione variante dal verde chiaro al verde scuro o al bruno. Alla combustione ha il caratteristico odore del fieno secco. Tipicamente viene inalata attraverso il fumo in sigarette chiamate “spinelli”. Gli effetti varianti da un assuntore all’altro, sono comunque caratterizzati da euforia, aumento della sensibilità visiva ed uditiva, sensazione di benessere e rilassamento talvolta sonnolenza. Può dare dipendenza.
è il principale derivato dell’oppio e si ottiene trattando, chimicamente a caldo, l’oppio con soluzioni di acqua, calce ed ammoniaca. Occorre distinguere tra la “Morfina” (cloridrato di morfina) e la cosiddetta “Morfina base o grezza”. La prima, usata in medicina a scopo terapeutico, si presenta come polvere bianca cristallina non riflettente la luce, impalpabile, inodore, di sapore amaro, oppure sottoforma di liquido incolore o giallastro contenuto in fiale. La seconda “base o grezza” è un prodotto intermedio della trasformazione dell’oppio che, ulteriormente trattato con procedimenti chimici, diviene infine “eroina”. La sostanza può essere assunta anche per via orale ma il tossicomane generalmente usa l’iniezione intramuscolare od endovenosa che ne moltiplica sensibilmente gli effetti. La sostanza, che è un potente analgesico, agisce sul sistema nervoso centrale provocando, in minime dosi, fenomeni di euforia e piacevole ebbrezza e, a dosi più elevate, annullamento della percezione del dolore e sonno profondo. L’abuso produce assuefazione e grave dipendenza fisica e psichica.
nasce dalla raffinazione delle foglie della pianta di coca. Si presenta generalmente in polvere, cristallina, bianca, simile al sale fine ed allo zucchero raffinato tendente ad ingiallire al prolungato contatto con l’aria. Si può trovare anche sottoforma di compresse, tavolette o allo stato liquido in fiale. Viene assunta inalandola per via nasale, fumata o iniettata. Ha sapore amaro e, a contatto con le mucose, provoca una sensazione di freddo lasciando sulla lingua un senso di anestesia. Gli effetti danno sensazione di forza e di energia con riduzione della fatica, eccitazione e loquacità, diminuzione del bisogno di cibo, euforia, minore sensibilità alla fatica e al dolore. Le pupille si dilatano e gli occhi diventano ipersensibili alla luce. Dopo qualche ora dall’assunzione, il consumatore inizia a sentirsi stanco, assonnato e depresso. Tipici segni di intossicazione riguardano le pupille dilatate, tremori, ulcere al naso e manie persecutorie. La tolleranza e la dipendenza fisica sono modeste od inesistenti e quindi, con tale stupefacente, non si ha la “sindrome di astinenza”. Elevata invece la dipendenza psichica.
sono così definiti i derivati dell’acido barbiturico, usati in medicina come sedativi, ipnotici ed antiepilettici. Generalmente i consumatori abituali ne iniziano l’uso su prescrizione medica, ma la proseguono anche dopo che sono cessate le indicazioni. L’abuso di barbiturici è tipico dei tossicomani da oppiacei o dei consumatori di amfetamine che li oppongono quali “antagonisti”, all’eccitazione provocata da tali droghe. I composti che si trovano sul mercato clandestino sono sottoforma di pastiglie, compresse e capsule di vario colore e dimensioni. Si assumono per via orale o per iniezioni endovenose od intramuscolari. Gli effetti sono senso di benessere, piacevole rilassamento e diminuzione delle inibizioni. La dipendenza fisica è elevata e si instaura solo dopo un uso intenso e prolungato, quella psichica è molto forte. La “sindrome da astinenza”, simile a quella da oppiacei, è caratterizzata da ansia, tremori, contrazioni muscolari involontarie, vertigini, nausea e vomito.
prodotto di sintesi, è il più potente allucinogeno conosciuto. Si presenta sottoforma di pillole di varie dimensioni, di piccoli francobolli o zollette di zucchero. Gli effetti dell’assunzione portano all’intensificazione delle esperienze sensoriali quali il colore, il suono e il tatto, allucinazioni, visive ed uditive, errata percezione del tempo e dello spazio. Segni di intossicazione sono pupille dilatate e tremori. I rischi per la salute si riferiscono alla neurotossicità e al cosiddetto fenomeno del flash-back cioè alla ripetizione delle allucinazioni senza nuove assunzioni. La dipendenza psichica è variabile ma in genere modesta, quella fisica inesistente. L’assuntore può dunque interrompere il consumo senza che si verifichino disturbi particolari e sindrome di astinenza.
viene prodotta dalla resina della cannabis (canapa indiana). Si presenta in forma solida, di colore marrone, emanante un forte odore e viene assunta fumandola. E’ possibile che si instauri una forma di dipendenza soprattutto nei soggetti giovani. Dopo alcuni minuti dal suo consumo, produce effetti che gradualmente si accrescono, quali euforia, disinibizione, rilassamento e aumento dell’appetito. A dosaggi elevati è possibile riscontrare depersonalizzazione, disorientamento, allucinazioni, confusione mentale e delirio. I segni di intossicazione riguardano tachicardia, tremori ed allucinazioni. Crea dipendenza. 

si ottiene dalla trasformazione chimica della morfina. Si presenta come polvere bianca o marrone, spesso granulare, amara, molto solubile in acqua, con odore di acido. L’assunzione può avvenire iniettandola in vena o può anche essere fumata o inalata. Gli effetti durano circa 3-6 ore e sono di natura deprimente e calmante. Proteggono il consumatore dall’ansia, dalla paura, dal disagio psichico e riducono il desiderio di cibo, di sesso, dando sonnolenza. L’eroina produce effetti varianti, tra un assuntore e l’altro, ma sempre caratterizzati da alternanza di stati euforici e depressivi, forte eccitazione e passività, annullamento del dolore, sensazioni di calore e rallentamento delle pulsazioni e della respirazione. Segni dell’intossicazione sono pupille dilatate, incoordinazione motoria, sudorazione, tremori, rigidità muscolare, ipotermia. L’uso abituale dell’eroina porta ad apatia, trascuratezza, scarsa alimentazione e mancanza d’igiene. Il fenomeno dell’assuefazione è rapido, la dipendenza fisica e psichica fortissima. La “sindrome di astinenza”, particolarmente dolorosa, predispone il tossicomane ad atti inconsulti e violenti.

sono un gruppo di farmaci ad azione eccitante usati anche nella terapia di alcune malattie nervose, sotto stretto controllo medico, o quali anoressici (tolgono lo stimolo della fame) nelle diete. Prodotte spesso da laboratori clandestini, si trovano sul mercato sottoforma di polveri cristalline più o meno biancastre, in fiale, o pasticche e capsule di vario colore e forma. Si assumono generalmente per via orale o per iniezione endovenosa. Gli effetti che ne derivano sono simili a quelli provocati dalla cocaina: eccitazione, potenziamento delle capacità intellettive e della memoria, annullamento delle sensazioni di fame, di dolore e di sforzo fisico e quali sintomi secondari tremori, irritabilità, loquacità ed ansietà. La tolleranza è elevata così come la dipendenza psichica e atipica quella fisica che differisce nettamente da quella provocata da altre sostanze. La sindrome di astinenza da amfetamine è particolare in quanto si risolve con la somministrazione di sostanze ad effetti “antagonisti” (oppiacei e depressivi) rispetto alla droga abituale.
sono farmaci di diversa composizione chimica usati in medicina per ridurre gli stati d’ansia, la tensione nervosa, l’agitazione e l’insonnia. Sono in commercio sottoforma di capsule, compresse, pillole e fiale. Vengono generalmente assunti per via orale o per iniezioni. Gli effetti, varianti per tipo di intensità da un preparato all’altro, sono comunque caratterizzati da rilassamento, torpore, attenuazione del dolore fisico, etc. L’abuso di tranquillanti produce dipendenza fisica e psichica, quest’ultima particolarmente accentuata.
chiamato anche STP, deriva dal trattamento chimico di composti anfetaminici con la mescalina. Si presenta sottoforma di polvere incolore e inodore ed è confezionato in compresse e capsule di varie dimensioni. Viene talvolta mescolato a psicofarmaci, barbiturici o tranquillanti per ottenere effetti “sinergici” (cioè potenziati) o “incrociati” (antagonisti). Si assume mediante ingestione per via orale. A piccole dosi produce eccitazione ed euforia tipiche da “amfetamine”, a dosi superiori procura effetti allucinogeni. Non si ha “sindrome di astinenza” perché la dipendenza psichica è modesta e quella fisica inesistente.
è ottenuto mediante distillazione ripetuta delle foglie o della resina della “Cannabis indica”. Si presenta come una sostanza liquida, densa e viscosa di colore scuro, con un odore caratteristico e molto aromatico. Viene contrabbandato in sacchetti di plastica consistente sigillati a caldo, in flaconi a chiusura ermetica e in fiale. Si assume fumandolo. Gli effetti dell’olio sono simili a quelli provocati dall’hashish ma molto più forti.

Nuove droghe e loro principi attivi

Si usa anche la definizione di “droghe zombie” per indicare quelle nuove sostanze psicoattive (oppiacei, stimolanti, depressive…) che provocano in chi le assume degli effetti che li rendono simili, appunto, a zombie. Il loro consumo è sempre più diffuso anche in Italia.

Ecco alcune delle più note, in base agli effetti specifici che provocano nei consumatori:

Nasce in Russia, dove ha ucciso migliaia di ragazzi, diventando una vera e propria emergenza sociale. In Italia non è ancora molto diffusa, tuttavia il suo consumo è in crescita.Fa parte della famiglia degli oppiacei ed è una droga che ha un costo bassissimo (2 o 3 euro per dose) poiché è composta da codeina, un analgesico facilmente reperibile, a cui si aggiungono benzina, olio, iodio e detersivi, creando così una miscela esplosiva. In Russia il suo consumo ha raggiunto livelli considerevoli anche perché il Krokodil si può preparare in casa. Già dalla prima assunzione causa danni al fegato, al cervello e al sistema nervoso centrale. Uno degli effetti caratteristici di questa droga è la formazione di ulcere cutanee che rende la pelle somigliante a quella di un coccodrillo (da qui il nome).Tra gli altri effetti ricordiamo:

  • Aggressività che può generare atti di cannibalismo;
  • Danneggiamento degli organi interni;
  • Cancrena dei tessuti molli danneggiati;

L’aspettativa di vita, per chi ne fa uso, è davvero breve: di solito tre anni. Purtroppo, questa terribile droga ha iniziato a diffondersi anche nel nostro paese e nel 2016 è avvenuto il primo decesso per overdose di questa sostanza.

Nota come “la droga degli zombie”, è spacciata sotto forma di polvere o compresse. Vi sono stati numerosi casi di cronaca che hanno visto come protagonista questa sostanza, poiché tra i suoi effetti collaterali vi sono:

  • Aggressività;
  • Allucinazioni;
  • Atti di autolesionismo.

Questa micidiale sostanza si può trovare facilmente su Internet, e il suo costo è molto basso poiché è ricavato dai sali da bagno. Può variare in composizione sia per sperimentare sensazioni diverse sia per evitare i controlli.

Ha conquistato soprattutto il mercato sudamericano e si tratta di un allucinogeno molto potente, chiamata anche “droga della libellula”, tra i suoi effetti vi sono:

  • Tachicardia;
  • Allucinazioni;
  • Psicosi.

Deve il suo nome al fatto che la sua struttura chimica ricorda, per via delle sue composizioni, una farfalla in volo. Fa parte delle feniletilamine, e si caratterizza per il fatto che i suoi effetti possono durare per più giorni dopo l’assunzione.
Deve il suo nome al fatto che la sua struttura chimica ricorda, per via delle sue composizioni, una farfalla in volo. Fa parte delle feniletilamine, e si caratterizza per il fatto che i suoi effetti possono durare per più giorni dopo l’assunzione.

Si tratta di uno stimolante con effetti simili a quelli della cocaina, che in Italia non è ancora popolare come il Krokodil, ma che si sta diffondendo, provocando importanti effetti fisici e mentali che provoca su chi ne fa uso.
Quando entra in circolazione nel corpo, stimola la produzione di grandi quantità di dopamina, un neurotrasmettitore che aiuta a regolare lo stimolo del senso di piacere. Le persone che assumono tale droga presentano:

  • Euforia;
  • Paranoia;
  • Allucinazioni;
  • Aggressività;
  • Tachicardia.

Una volta scomparso il senso di euforia, arriva il momento di “down” caratterizzato da stanchezza e depressione. Per ovviare a questi sintomi il consumatore è così indotto ad assumere altre dosi, finché non sopraggiunge la dipendenza fisica e mentale. La flakka si presenta sotto forma di sali maleodoranti che possono essere ingeriti, sniffati, iniettati endovena o addirittura possono essere vaporizzati all’interno della sigaretta elettronica.

Detta anche “droga dello stupro”, la sua versione più micidiale è il GHB, una sostanza che passa inosservata poiché insapore e inodore. A causa di queste sue caratteristiche viene abitualmente utilizzata con l’intento di compiere violenza sessuale: di solito, infatti, viene disciolta nella bevanda alcolica della vittima. Tra i suoi effetti vi sono:

  • Capogiro;
  • Nausea;
  • Malessere generale.

Comunità di recupero

Le comunità di recupero sanno che alla base del ricorso all’uso di sostanze c’è la mancanza di consapevolezza, e di quanto può essere meraviglioso amarsi ed accettarsi per ciò che si è, senza la necessità di rifugiarsi in un qualcosa che vada ad alterare la propria natura. E’ importante completare il percorso biennale presso di loro, però, per un recupero definitivo.

Perchè?

Aumenta il disagio, aumentano gli studenti hikikomori ragazzi che si isolano dalla realtà fino ad aver paura di viverla, oppure la ritengono talmente insignificante da ritrarsene completamente. Hanno un mix esplosivo di disinteresse e noia: non hanno voglia di far niente perché niente ha significato, qualsiasi iniziativa sanno già che finirà male, vivono uno stato di passività legato a un’emarginazione interiore

Sbagliando si impara

Se il mondo ha perso significato la colpa non è dei ragazzi. E’ dei valori che veicola una società improntata sull’avere più che sull’essere. E’ di una famiglia disgregata e di una scuola impreparata. E’ dei messaggi mediatici e pubblicitari che idolatrano l’apparenza. E’ di un vuoto normativo che ne riflette uno morale. Vuoto ben percepito – e subìto – dai più giovani che disimparano subito l’innato rispetto di sé e imparano altrettanto presto a mercificare sé stessi e i rapporti affettivi. Come hanno imparato da una cultura disumanizzante, consumistica e inconsistente.

Nei secoli, droga e altre dipendenze hanno neutralizzato intere generazioni affinchè quest’ultime non creassero problemi, non avanzassero pretese, non rivendicassero i loro diritti. Limitare la libertà delle masse risponde ad un preciso disegno di politica economica. Ergo? Se la società non garantisce la difesa dei diritti primari, il giovane deve far appello al suo “sano egoismo” e non cedere a false lusinghe commerciali o di “appartenenza”. Deve andare controcorrente, seguire il suo istinto primordiale, star bene nella sua pelle e godersi la sua età sono diritti inalienabili. Come la salute. Come la vita.
Condividi:
error: Il contenuto è protetto da copyright !