Turismo responsabile: in vacanza nelle oasi

Bine Italia (7)

C’è una Convenzione Internazionale i cui obiettivi si applicano praticamente a tutti gli organismi viventi della terra, sia selvatici che selezionati dall’uomo: è quella sulla Biodiversità, sottoscritta da 193 Paesi del mondo. Il primo comma dell’Articolo 8 della Convenzione recita: “Ciascuna Parte contraente, nella misura del possibile e come appropriato, istituisce un sistema di zone protette o di zone dove misure speciali devono essere adottate per conservare la diversità biologica universale.” Oasi vuol dire anche riuscire a proteggere dalla speculazione edilizia e dalla caccia migliaia di ettari di natura. Dalle praterie alpine alle coste di gesso, dalle ex risaie ai canyon, dalle cascate ai boschi planiziali, l’oasi è sinonimo di sviluppo sostenibile, ed uno straordinario patrimonio a disposizione di tutti.  “Le oasi – ricorda il presidente onorario del Wwf Italia Fulco Pratesi – hanno contribuito in modo sostanziale a segnalare lo status di molte specie in pericolo e anche, in qualche caso, il loro confortante recupero.”       Acquisire e gestire direttamente ambienti naturali di grande pregio, si è rivelato un mezzo efficace per tutelare habitat di specie in pericolo di estinzione e – allo stesso tempo – un’occasione unica per avvicinare e sensibilizzare chiunque al rispetto della natura. Ci sono aree acquistate grazie a campagne di sottoscrizione popolare, altre donate o lasciate in eredità: tutto per conservare l’ecosistema. Si iniziò affittando il lago di Burano, poi seguirono Bolgheri, Orbetello, Vanzago, etc., in linea con la strategia internazionale di ridurre le principali minacce alla biodiversità del pianeta.  Vacanza come occasione di crescita personale, quella nelle oasi, molte delle quali sono accessibili anche a persone con handicap motori. Alcune hanno Centri di Recupero per Animali Selvatici, veri e propri Pronto Soccorso per gli animali feriti dai cacciatori dove veterinari riabilitano animali in difficoltà, altre sono  percorse da sentieri CAI (Club Alpino Italiano).  A piedi fra i calanchi, in bici sul delta del fiume, in torrette di avvistamento antincendio, in barca a vela a studiare i delfini, vivendo in fattoria didattica o in riva al mare per il censimento delle tartarughe, e sempre fra paesaggi mutevoli di angoli sconosciuti che risvegliano gli aspetti sensoriali della conoscenza e la voglia creativa.

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